Per ogni neofila o per chi affronta per la prima volta un rinvaso, è questo il momento in cui
sorgono mille dubbi, perplessità e paure.
Tra i mille consigli elargiti dai coltivatori più blasonati, quelli che maggiormente risuonano come veri incubi, sono le indicazioni relative all'apparato radicale. Si ricordano spesso moniti come: "fai bene attenzione a non danneggiare le radici" oppure "maneggia le radici con cura" Dopo aver letto queste pagine e conoscendo la loro morfologia ed il loro funzionamento credo sia possibile affrontare con più serenità il rinvaso delle nostre piante. E' sufficiente non danneggiare le parti vitali di ogni singola radice, vale a dire l'apice radicale e la zona pilifera. A volte quando si notano radici fuoriuscire dal fondo del vaso, qualche coltivatore, per pigrizia o per non affrontare un rinvaso, si armano di forbici e recidono le radici crescenti, poi ammirano il loro bel vasetto soddisfatti per aver risolto il problema. Questo è sbagliato, recidere la parte finale della radice, significa condannarla a morte. Priva del suo apice radicale, la radice sarà impossibilitata a crescere e quindi a preparare una nuova zona pilifera. Quando i peli radicali esistenti saranno giunti al termine della loro funzionalità, la radice non potrà garantire alla pianta il necessario approvvigionamento di acqua. Ancor più grave è recidere le radici al di sopra della zona pilifera, in questo caso la radice cessa immediatamente la sua funzione basilare e la pianta non ricevendo più acqua inizia il suo declino fino alla morte.
Nel caso in cui notiamo le radici uscire dal fondo del vaso e ci troviamo in un periodo dell'anno
sconsigliato per il rinvaso, è possibile interporre tra il fondo del vaso ed il sottovaso alcuni
spessori, in modo che le radici non restino schiacciate e possano continuare la loro crescita ed il
loro importante lavoro; questo in attesa del momento più propizio per il rinvaso della pianta in un
vaso più profondo.
|